“In Campania si è poveri tutta la vita. Si è poveri quando si lavora, perché il lavoro è intermittente o è lavoro nero. E quando si è anziani si raccoglie il frutto dei contributi versati. A fronte di questo scenario, immaginare un aumento di tre euro mensili, 10 centesimi al giorno, mi sembra un’offesa e una vergogna per i pensionati della Campania”.  Lo ha detto il segretario generale dello Spi Cgil Campania e Napoli, Franco Tavella, dal palco in piazza del Gesù, nel suo intervento alla manifestazione promossa dal sindacato pensionati di categoria contro i tagli alla sanità pubblica e alle pensioni.

“Il messaggio che noi lanciamo al governo – ha detto il segretario nazionale dello Spi-Cgil, Stefano Landini – è quello di modificare sostanzialmente una scellerata manovra, in un paese in cui ormai da tanto tempo, e con la manovra peggiorerà la condizione, diventare povero è una colpa e ammalarsi rischia di essere un lusso per poche persone. Oggi sono in piazza il lavoro dipendente e i pensionati che pagano il 90% dell’Irpef. Il governo non ci ha neanche convocato. E allora gli diciamo cosa pensiamo dalle piazze dello Spi questa settimana, delle categorie della Cgil in questi mesi e nell’iniziativa generale che ci sarà a novembre della confederazione”.

“Noi crediamo – ha aggiunto Landini – che le pensioni vadano rivalutate, ce le siamo pagate tutte fino all’ultimo centesimo. Le pensioni non sono il gratta e vinci, non sono una concessione. Continuare a usare le pensioni come un bancomat è uno sfregio all’equità. Noi pensiamo invece che il nostro debba essere un paese più equo e certamente non lo diventa con l’autonomia differenziata. Il governo propone venti piccole Brexit, una follia. Va ricostruita nel paese invece la solidarietà che è alla base della Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza”.

“In 20 città – ha affermato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, a margine dell’iniziativa – in questi giorni manifestiamo contro la manovra del Governo che fa solo propaganda. Sulle pensioni è ridicolo sia l’indicizzazione che l’aumento di 3 euro. Ma siamo qui anche per fare un appello alla Regione Campania perché la sanità diventi davvero centrale in questa battaglia contro il Governo che non investe. Lo “Spacca Italia” non consente di ridurre le disuguaglianze. La Campania oggi ha la più alta percentuale di migrazione sanitaria, per curarsi bisogna andare al Nord, questo è un tema che va affrontato da questo Governo e non certo tagliando le risorse disponibili per nuove assunzioni, per il welfare e a sostegno della legge sulla non autosufficienza”.