“L’istituzione della zona economica speciale della Campania rappresenta un’importante occasione per promuovere un organico e integrato progetto di sviluppo dell’intera Regione. Appare, quindi, opportuno definire adeguati strumenti di coinvolgimento delle Istituzioni e delle Parti sociali, interessati tutti all’ottimizzazione e alla valorizzazione delle risorse destinate alle ZES, di quelle derivanti dal PNRR e di ogni forma di finanziamento europeo. In tale ottica, Cgil Cisl Uil e Commissario di Governo collaborano per il raggiungimento dell’obiettivo di crescita dell’occupazione stabile, nella piena affermazione del principi di regolarità dei rapporti economici all’interno della ZES”.
É quanto si legge nell’accordo sottoscritto questa mattina dal Commissario di Governo della ZES Campania, Giuseppe Romano e dai segretari di Cgil, Cisl e Uil Campania, Nicola Ricci, Giuseppe Esposito e Giovanni Sgambati.
“È necessario, quindi – precisa il documento – recuperare una rappresentanza efficace del territorio (enti locali) e delle parti economiche e sociali, che dovrebbero essere coinvolte in funzione consultiva e di monitoraggio. Occorre, inoltre, che fra i criteri per la semplificazione di autorizzazioni siano rispettati esplicitamente il diritto al lavoro, la tutela della salute e sicurezza e la tutela ambientale. È necessario, altresì, istituire per le imprese, accanto all’obbligo di mantenimento della propria attività nell’area della ZES per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento, anche l’obbligo di mantenimento dell’occupazione nel cinque anni successivi al completamento dell’intervento medesimo”.
“Gli obiettivi di sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno italiano rappresentano, in questa fase – secondo i firmatari dell’accordo – un’urgenza per l’intero Paese. Anche gli strumenti innovativi introdotti, pertanto, occorre rispondano a criteri e obiettivi quanto più condivisi possibile. Con queste premesse, le Parti convengono circa la possibilità di definire un ulteriore accordo con le parti datoriali per tutte le imprese operanti nel perimetro della ZES, che attuano una politica di nuovi investimenti generando occupazione aggiuntiva netta (ferma restando la piena applicazione dei CCNL di settore sottoscritti dalle parti firmatarie della presente), documenti e specifiche intese secondo quanto previsto dall’Accordo interconfederale del 28 giugno 2013 con le modalità e le titolarità previste dall’Accordo interconfederale medesimo”.
“Le Parti si impegnano, altresì – si legge ancora nell’accordo – a definire apposite forme di costante monitoraggio dell’occupazione, delle sue tipologie, della sue regolarità e sicurezza, anche attraverso specifici accordi di sito in materia di formazione e sicurezza, attivando prioritariamente i relativi fondi interprofessionali e eventuali fondi derivanti dalle programmazioni. Nell’ambito delle ZES dovrà essere garantito un costante e continuo monitoraggio delle attività da parte degli organi competenti, così da scoraggiare qualsiasi infiltrazione della criminalità organizzata e garantire la tranquillità di tutti gli stakeholder interessati”.
“É necessario favorire – secondo Il Commissario di Governo e Cgil Cisl Uil – la più ampia conoscenza delle opportunità localizzative nelle aree individuate della Campania, tenuto conto che l’impatto delle zone speciali non riguarda unicamente imprese e operatori ma anche i sistemi territoriali a partire dai Comuni. Occorre, infatti, che essi siano coinvolti attivamente, anche al fine di valorizzare aree e siti finora trascurati”.
“Pertanto – conclude l’accordo – le parti attiveranno un tavolo di confronto con cadenza almeno trimestrale per valutare e monitorare il livello d’interesse degli investitori nelle zone economiche speciali ed eventualmente proporre nuove logiche per incrementarne l’adesione; altresì sarà necessario adottare tutte le soluzioni per semplificare quanto più possibile l’accesso da parte dei soggetti interessati”.