Nel 2025 le cittadine e cittadini saranno chiamati a votare per 5 referendum. La Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili i 4 referendum promossi dalla Cgil e il referendum sulla cittadinanza, mentre ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. La motivazione di questa sentenza sarà pubblicata nei prossimi giorni.
La stessa Corte Costituzionale, tuttavia, si era già espressa circa un mese fa sulla legge n. 86 del 2024 sull’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, la cosiddetta “legge Calderoli” sottolineando la necessità di correggere sette profili della stessa legge al fine di rispettare la Costituzione.
Quali sono i referendum
Referendum Cittadinanza italiana
Questo referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992.
Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.
Il referendum sulla Cittadinanza Italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.
I Referendum sul Lavoro
Il primo dei quattro referendum promossi dalla Cgil chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act, che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015.
Il secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Obiettivo è innalzare le tutele per chi lavora in aziende con meno di quindici dipendenti, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato.
Il terzo punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine.
Il quarto quesito riguarda l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro. Si vogliono eliminare le misure che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.
Quando si vota per i referendum
Al momento non è stata ancora stabilita la data in cui votare per i referendum, che in ogni caso sarà compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025.