“Il quadro economico presentato oggi da Bankitalia per la Campania, relativo al 2023, ha più ombre che luci. Siamo preoccupati dalla lettura del rapporto. Economia campana che rallenta per un vistoso calo della domanda interna. Settori strategici, come i servizi e l’edilizia, che frenano. Quello che più ci preoccupa e che, come Cgil, denunciamo da tempo è il brusco calo del manifatturiero accompagnato da un calo delle vendite e, soprattutto, dalla conferma di riduzioni anche per il 2024 di investimenti in macchinari e impianti. Se non si interviene in sinergia con le istituzioni locali, il sistema bancario, la Regione Campania e si pressa il governo Meloni non avremo grandi possibilità di ripresa”. É quanto afferma il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, commentando il rapporto di BankItalia presentato oggi a Napoli.
“Se aggiungiamo a questo – aggiunge Ricci – gli effetti, a medio termine, dell’autonomia differenziata che interverrà sul residuo fiscale, il saldo tra export e import negativo, l’elevata quota di famiglie campane in povertà che avranno un reddito disponibile anche da occupazione stabile ma in diminuzione in termini reali, non possiamo programmare un periodo di de-stagnazione economica. Le uniche note positive riguardano i Comuni, anche con evidenti difficoltà gestionali e di personale e la Regione Campania che potranno influire sulle dinamiche del Pil e dell’apparato macroeconomico attraverso l’utilizzo delle risorse e dei progetti FESR 14/20 e quelli del PNRR. Sapendo bene che il governo centrale ancora non ha fatto chiarezza sulle quote riservate al Mezzogiorno: il 40% delle risorse complessive”.