“Nell’onda della campagna elettorale la premier Meloni scopre gli effetti della legge Bossi-Fini sul meccanismo della gestione dei flussi migratori nel nostro Paese, che come Cgil abbiamo denunciato fin dall’approvazione della legge. Una legge sbagliata che va cancellata”.

Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, sul boom di permessi di soggiorno per motivi lavorativi che vede la Campania tra le prime regioni in Italia con 157mila domande presentate nel 2023.

“Il fatto che, a fronte di un elevato numero di richieste presentate durante il “click day” – spiega Ricci – che con il decreto Cutro passa da annuale a triennale – corrisponda solo una minima percentuale di contratti di lavoro è dovuto anche e soprattutto alle lungaggini burocratiche per l’ottenimento del permesso. Prendiamo, ad esempio, il settore agricolo che si basa prevalentemente sul lavoro stagionale. In Campania, abbiamo coltivazioni di eccellenza in forte espansione come pomodoro, fragole e kiwi. Le aziende sono alla continua ricerca di manodopera, prevalentemente straniera ma, a causa dei tempi lunghi delle Prefetture per il rilascio dei permessi, molto spesso lavoratrici e lavoratori regolarizzano la loro posizione nel nostro Paese quando ormai le stagioni sono al termine se non addirittura finite da un pezzo. E così sono costretti, per sopravvivere, ad accettare altri lavori in settori diversi come la logistica, la ristorazione e il settore alberghiero dove il subappalto, la precarietà e l’irregolarità dei rapporti di lavoro, per lo più sommerso, la fanno da padrone, creando centinaia di lavoratrici e lavoratori invisibili, senza diritti e tutele, con addosso una spada di Damocle rappresentata dalla difficoltà ad ottenere il rinnovo se non per vie illegali, affidandosi a Caf, o presunti tali – denuncia il segretario generale Cgil Napoli e Campania – che non rispettano la legge e non sono sottoposti a controlli rigidi e regolari come avviene per quelli delle principali organizzazioni sindacali”.

“Come avvenuto sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, dove è stato avviato un confronto con Prefettura ed istituzioni e si è già arrivati ad un primo risultato con le prime indicazioni inviate dal Prefetto di Napoli alle stazioni appaltanti e ai committenti pubblici, chiediamo – è la richiesta della Cgil Napoli e Campania – che si convochi al più presto un tavolo istituzionale con la Regione Campania per analizzare il fenomeno dei flussi nella nostra regione, individuando i problemi e soluzioni condivise per un modello di gestione che venga in contro alle necessità di lavoratrici e lavoratori e delle imprese sane del nostro territorio”.