“Abbattere i tempi delle liste d’attesa, avviare un grande piano di assunzioni e soprattutto costruire una sanità territoriale che corrisponda al bisogno di curare le persone”. Queste le priorità, secondo la Cgil Napoli e Campania, per garantire il diritto alla salute nella nostra regione. “Chiediamo più risorse abbassare il flusso economico del pil al di sotto dei limiti individuati dall’Europa é un grande errore strategico. É a rischio la sanità pubblica, perché anche in questa regione, come ha dimostrato Agenas, ci sono grandi sacche di criticità e tanti interventi da fare, non solo strutturali ma anche per la riorganizzazione della medicina territoriale. Vorremmo programmare con la giunta regionale una nuova medicina del territorio, una rete fatta non solo di ospedali e case di comunità ma una medicina di base e territoriale che sia messa nelle condizioni di garantire la cura alle persone”.
Così il segretario generale Nicola Ricci intervenendo all’assemblea della Cgil Napoli e Campania promossa a Salerno in preparazione della manifestazione di sabato 24 giugno a Roma a difesa della Costituzione e della sanità pubblica. Delegate e delegati da tutta la regione si sono ritrovati per discutere di salute e sicurezza fuori e dentro i luoghi di lavoro: due diritti che in Campania sono già fortemente compromessi con l’elevato numero di morti sul lavoro e le lunghissime liste d’attesa nella sanità pubblica.
“Quello delle risorse é – secondo Ricci – un tema centrale, ma se non si interviene in un quadro di alleanze non arriviamo da nessuna parte, perché il governo Meloni va avanti per la sua strada. Siamo preoccupati perché la Campania ha uno sbilanciamento verso il privato, per intervenire sulle difficoltà dei pronto soccorso si guarda al privato, alle farmacie, o ai medici di base che hanno grandi difficoltà non solo nella formazione ma anche nel gestire l’utenza quotidiana”.