“La morte di Francesco Pio, il diciottenne di Pianura, ucciso a Mergellina, ha scosso tutta la città. Siamo stanchi di queste morti innocenti, siamo stanchi dell’insicurezza che si vive in alcune aree della città, siamo stanchi del silenzio assordante. Siamo stanchi anche di indignarci. Che fine ha fatto il patto educativo? Perché non si potenzia fattivamente questo processo così fondamentale per i figli di Napoli, creando reti e sistema di vita contrapposte a quelle della violenza e della morte? Dove sono gli uomini e i mezzi che occorrono perché ormai sempre più pezzi di territorio sono diventati terre di nessuno”. Un appello al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e ai vertici istituzionali della città di Napoli, dopo l’omicidio del 18enne Francesco Pio Maimone, è stato lanciato dal giornalista Sandro Ruotolo, dallo scrittore Maurizio De Giovanni, da Carmela Manco della fondazione “Figli in Famiglia”, da Gennaro Pagano, dall’attrice Marisa Laurito e dal segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.
“Chiediamo alle istituzioni e al sindaco – scrivono i firmatari dell’appello – di promuovere iniziative volte a rafforzare il processo del Patto e l’impegno di chi lotta contro la malavita è il malaffare come i Comitati di Liberazione dalla Camorra. Abbiamo bisogno di semplificare i processi, di attivare sinergie, di rimboccarci tutti le maniche – associazioni, scuole, terzo settore – per battere insieme l’indifferenza che è complice di questa violenza, per chiedere a governo e istituzioni di investire risorse per Napoli. Investire nella lotta alla camorra – concludono – non è un costo ma è un investimento”.