“Il decreto Calderoli mina la Costituzione, che fino ad oggi ha garantito ai vari territori del Paese le stesse condizioni di uguaglianza e solidarietà e riprende una vecchia idea della Lega, lasciando alle Regioni la possibilità di gestire importanti materie, dalla sanità all’istruzione, dal lavoro all’ambiente. Ogni Regione, quindi, ha la possibilità diventare una piccola Patria, dividendo ulteriormente il Paese”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo oggi alla trasmissione Mattina Live sull’emittente televisiva Canale 8.
“Ci mobiliteremo – ha annunciato Ricci – e candideremo Napoli a diventare un crocevia di alleanze contro questo decreto, coinvolgendo partiti politici, intellettuali, istituzioni, associazioni. Il nostro obiettivo è fare un’operazione di chiarezza e sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze dell’autonomia differenziata. Il Veneto in media trattiene per sè 18 miliardi di tasse. Quella Regione ovviamente non avrà le stesse condizioni di partenza della Campania. Molti pazienti campani per curarsi sono costretti ad emigrare nelle altre regioni, come Lombardia ed Emilia Romagna. Questa emigrazione sanitaria è costata alla nostra regione in 10 anni quasi 3 miliardi di euro. Se parliamo di scuola, ci troveremo con tanti istituti in meno e questo non ci consentirebbe di portare avanti, attraverso il tempo pieno, alcun progetto di contrasto alla dispersione scolastica”.
“La Regione – ha concluso Ricci – non ha gran voglia di confrontarsi con il sindacato, con i corpi intermedi, con gli industriali, con l’associazionismo, con la società civile. Dovremmo invece confrontarci, costruire task force sulle varie crisi, sulle opportunità da cogliere, fare squadra ed affrontare i problemi. Nessuno può farcela da solo”.