“I disagi derivanti dalle prove per la messa in esercizio dei nuovi treni, che stanno determinando la chiusura della Linea 1 della metropolitana di Napoli, rappresentano solo la criticità più evidente del sistema di trasporto cittadino. Oltre alla già nota chiusura della Funicolare di Chiaia, infatti, si avvia a fine vita tecnico anche l’impianto di Montesanto, dove la scadenza della revisione ventennale è prevista per il 2024. Allo stesso modo anche tutti gli impianti di sollevamento – scale mobili, tappeti ed ascensori – presenti nelle stazioni della tratta che va da Piscinola a Vanvitelli, sono arrivati a fine vita tecnico ed attualmente l’esercizio è garantito solo per effetto della proroga concessa da Ansfisa fino a giugno 2023, previa assunzione di responsabilità da parte dei tanto vituperati dipendenti di Anm”.
Così, in una nota i segretari generali di Cgil e Filt Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci ed Amedeo D’Alessio, in merito alle chiusure di questi giorni della Linea 1 della metropolitana di Napoli e ai problemi del trasporto pubblico in città.
“Preoccupazione – affermano Ricci e D’Alessio – desta anche la vetustà delle diverse tecnologie che insistono sulla Linea 1 che, essendo realizzata in diverse epoche di costruzione, necessita di un piano di ammodernamento finalizzato all’omogeneizzazione degli stessi impianti tecnologici. A tutto ciò – proseguono – si aggiunge l’annunciata apertura della Linea 6 senza le risorse economiche aggiuntive, necessarie all’esercizio, e lo stralcio del 50 per cento dei crediti vantati da Anm nei confronti della proprietà, previsto dal Patto per Napoli. Questo scenario allarmante, in assenza di interventi a sostegno di Anm, – avvertono i segretari generali di Cgil e Filt Napoli e Campania – rischia di determinare nel prossimo futuro la totale paralisi del trasporto pubblico in città e la tenuta stessa dell’azienda. Risulta, pertanto, fondamentale un cambio di passo da parte del Comune di Napoli che, ad oltre un anno dal cambio dell’amministrazione, non ha ancora impresso una reale svolta al servizio. Chiediamo, ancora una volta, all’amministrazione comunale – concludono – un maggiore coinvolgimento sulle scelte strategiche oltre all’urgente pianificazione degli investimenti necessari per la risoluzione delle gravi criticità, continuando a garantire la natura unica e pubblica di Anm”.