Tornano a riunirsi in assemblea i lavoratori dello stabilimento Dema di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Al centro dell’iniziativa delle Rsu di Fim, Fiom e Uilm Napoli, il ritardo degli stipendi di luglio, che l’azienda si è impegnata a pagare entro il 12 settembre e, sul piano dell’attività produttiva, le preoccupazioni per il mancato acquisto di materie prime in quanto la produzione è prevista solo fino a metà mese.
“Dopo anni di sacrifici, all’indomani del terzo piano di ristrutturazione del debito, il ricorso agli ammortizzatori sociali – sottolineano in una nota Fim Fiom e Uilm – è indispensabile che le istituzioni locali, a partire dalla Regione Campania, si attivino con il Ministero dello Sviluppo Economico per un tavolo di confronto con la proprietà per garantire la continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali. Con la crisi economica generata dalla pandemia del Covid-19 e il successivo scoppio del conflitto russo-ucraino, il tessuto industriale italiano e quello del Mezzogiorno, in particolare, ha visto la cessazione di tanti siti produttivi. Occorre salvaguardare il tessuto industriale. E’ indispensabile, anche in un momento di campagna elettorale, che il tema della difesa e del rilancio dell’apparato industriale sia al centro dell’attenzione di tutte le istituzioni”.
Le Rsu preannunciano “iniziative per tenere alta l’attenzione su una vertenza così delicata come quella della Dema di Somma Vesuviana”. “L’azienda – conclude la nota – ha il dovere di dire quali sono le prospettive del Gruppo, le istituzioni devono impegnarsi affinché il territorio sia salvaguardato, il sindacato sarà vigile contro qualsiasi tentativo o azione a danno dei lavoratori”.