“Non è il momento delle polemiche, è il momento del fare. Chiediamo rispetto per i 311 lavoratori dell’ex bacino Whirlpool che dal 31 maggio del 2019 stanno lottando per mantenere il presidio industriale di via Argine a Napoli”. É quanto affermano, in una nota, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, responsabile del Mezzogiorno per la Fiom-Cgil nazionale, secondo i quali “occorre realizzare quanto previsto dal verbale sottoscritto il 4 agosto scorso al termine dell’incontro con il prefetto di Napoli, il Mise, Invitalia, Comune di Napoli, Regione Campania e le organizzazioni sindacali”.
“In quel documento – ricordano Tibaldi e Rappa – il prefetto, grazie al quale sono stati fatti in questi mesi importanti passi in avanti nella gestione della vertenza, ci ha reso noto quanto era avvenuto nelle interlocuzioni con il Mise, con Ispra e Arpac, rispetto ai rilievi sull’agibilità, agli ostacoli già superati e a quelli ancora da risolvere, sui quali Whirlpool avrebbe presentato una adeguata documentazione per consentire la valutazione definitiva del Mise, prevista entro il 25 agosto. Il prefetto ci ha anche riferito che il giorno precedente i vertici di Adler avrebbero garantito che, in assenza di ulteriori criticità, sarebbe stato esposto quanto prima alle organizzazioni sindacali il programma occupazionale del Consorzio. Adler, quindi, era informata su tutto”.
“Il 10 agosto – continuano Tibaldi e Rappa – l’azienda, attraverso una nota inviata alle organizzazioni sindacali, ha parlato di una ‘situazione di incertezza’ che ‘porterà inevitabilmente le imprese ad allontanarsi dall’iniziativa, facendo riferimento a ‘notizie apparse sulla stampa’ non meglio identificate. Tale nota non risulta essere stata inviata a tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Non intendiamo a questo punto alimentare ulteriori polemiche, ma chiediamo che sia rispettata la tabella di marcia che prevede, per i primi giorni di settembre, la convocazione delle organizzazioni sindacali da parte dei soggetti istituzionali che hanno assunto impegni, per acquisire i progressi fatti e superare eventuali criticità, allo scopo di arrivare ad un accordo complessivo che avvii concretamente il progetto del Consorzio per la reindustrializzazione dell’area di via Argine. É quella – concludono Tibaldi e Rappa – la sede, e non attraverso comunicati aziendali, in cui Adler deve esplicitare tutti i suoi punti di vista, al fine di mantenere corrette relazioni sindacali e istituzionali”.